In Italia quando si parla di pizza non ci si trova mai d’accordo. C’è chi la ama bassa e chi alta, chi la preferisce soffice e chi più croccante, chi la desidera rossa e chi bianca.
I gusti sono gusti e dire quale sia la versione migliore è impossibile. Contando, poi, che nel mondo esistono una quantità di varianti pressoché infinite, è meglio non addentrarsi troppo in questo intricato terreno di discussione.
Ciò che si può fare, però, è iniziare a fare un po’ di chiarezza sui vari tipi di pizza, soprattutto tra quelli più famosi e diffusi nel Bel Paese.
Ecco perché abbiamo deciso di mettere a confronto la pizza romana e la pizza napoletana!
Dire se sia nata prima la pizza romana o quella napoletana è pressoché impossibile. Il dibattito, infatti, è ancora aperto e molto acceso.
La storia della pizza è lunga e incerta: questo famoso alimento italiano, infatti, ha subito contaminazioni e tante variazioni durante il corso dei secoli.
Già nell’antichità erano in uso, tra Egizi e Romani, focacce schiacciate (lievitate e non), ma dire se queste possano essere considerate davvero le antenate della pizza che conosciamo oggi, potrebbe essere un azzardo.
Quel che è certo è che uno dei primi documenti in cui si legge la parola “pizza” fu ritrovato a Gaeta, in provincia di Latina, ed è datato al 997. Siamo quasi a metà strada tra Roma e Napoli.
Nel XVI secolo Benedetto Di Falco scriverà che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”.
Sarà solo con l’arrivo del pomodoro in Italia e con l’inizio della sua coltivazione che, però, la pizza assunse una veste più simile a quella che conosciamo anche noi oggi.
Se sia nata prima a Roma o a Napoli, rimane, però, ancora un mistero!
La pizza romana è conosciuta anche come “pizza romana scrocchiarella”, una delle sue principali caratteristiche, infatti, è proprio la friabilità della pasta.
Questa è la pizza più diffusa in Italia, nonostante non sia sempre così riconoscibile: nel corso del tempo e con la sua diffusione su scala nazionale, infatti, ha perso quella sua caratteristica “scrocchiosa”. Fortunatamente negli ultimi anni nella Capitale si sta lavorando molto per ridare alla pizza romana le sue caratteristiche originali.
Vediamo, comunque, le sue caratteristiche:
La pizza romana può essere cotta in teglia o in pala. I suoi condimenti sono pressoché infiniti, ma tra i classici c’è la variante con pomodoro, mozzarella, acciughe dissalate, basilico, pecorino e pepe.
Un consiglio per voi: se vi trovate nella Capitale, scegliete di partecipare a uno dei nostri tour enogastronomici di Roma per poter assaggiare la vera pizza romana! Non ve ne pentirete!
Passiamo ora alla pizza napoletana, lo stile più famoso e diffuso al mondo.
Questo tipo di pizza è, insieme alla pasta, un vero e proprio portavoce della cultura gastronomica napoletana e italiana, tanto che nel 2017 l’UNESCO ha riconosciuto “L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come Patrimonio dell’Umanità.
Ecco quali sono le sue caratteristiche distintive:
Come nel caso della pizza romana, anche la napoletana prevede una serie infinita di varianti per il condimento, ma le più tradizionali sono la Pizza Marinara e la Pizza Margherita. La prima prevede semplicemente pomodoro, aglio, origano e olio, mentre la seconda, probabilmente la pizza più celebre al mondo, è condita con pomodoro, mozzarella, basilico e olio.
Se avete in programma una visita a Napoli, non perdete l’occasione per partecipare a un tour gastronomico della pizza per assaggiare diverse varianti, ma ricordatevi che se volete scoprire tutti segreti di questo alimento “sacro” per i napoletani, dove partecipare a una lezione di pizza!
Vi abbiamo raccontato brevemente le caratteristiche di quelli che sono i tipi di pizza più famosi e diffusi d’Italia, ma in breve quali sono le vere differenze tra pizza romana e napoletana?
La prima è più sottile e croccante, la seconda più morbida e soffice. La romana prevede l’olio nell’impasto, la napoletana no. Se la pizza della Capitale ha bisogno di una cottura lenta, per la sorella partenopea bastano 50 – 90 secondi nel forno a legno.
Poi c’è un’ultima differenza, una diversità che risiede nel modo di servirla. Se entrambe le pizze, infatti, sono votate allo street – food, esiste una sostanziale differenza nel modo in vengono proposte: la pizza romana viene servita “al taglio” (a fette), mentre la pizza napoletana viene piegata in quattro insieme a un foglio di carta da alimenti nel classico modo che viene definito “a libretto” o “a portafoglio”.
Proposte e preparazioni diverse che ancora oggi danno vita a dibattiti su quale sia la pizza migliore d’Italia.
Ora che avete le idee più chiare, voi quale preferite? La pizza romana o la pizza napoletana?
Laureata in Lettere e in Comunicazione e Culture dei Media, ama scrivere e raccontare. Il primo viaggio l'ha fatto che aveva solo due mesi e mezzo e da allora non si è più fermata. Ogni suo viaggio è accompagnato, ovviamente, da più assaggi della cucina locale! Oggi racconta questo e altro sul suo blog "Viaggi che Mangi" e nel frattempo scrive per altri portali.
Abbiamo creato dei tour gastronomici e delle esperienze culinarie incredibili che vi mostreranno come e cosa piace mangiare alla gente del posto. Piatti tipici, serviti in diversi ristoranti, vi presenteranno la cultura gastronomica locale.
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