La cucina romana è un trionfo di sapori. Sia che decidiate di visitare la Capitale con calma, sia che abbiate a disposizione solamente un giorno a Roma, non potrete negarvi una tappa golosa. I piatti tipici di Roma raccontano anni, anzi secoli di tradizioni.
Scegliere quale siano le pietanze da non perdere nella Città Eterna è un dilemma difficile con cui confrontarsi. In questo articolo, però, proviamo a consigliarvi alcuni dei piatti tipici della cucina romana che, secondo noi, rappresentano la vera sostanza delle tavole della Capitale.
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La Carbonara è l’emblema della cucina romana e uno dei piatti italiani più famosi al mondo.
La sua origine è ancora oggi incerta. C’è chi la fa risalire alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando nei mercati rionali iniziò a comparire il bacon portato dagli Alleati e chi, invece, sostiene che la sua origine sia una variazione locale della cacio e ova dei carbonai abruzzesi.
Quale che sia la sua origine, oggi una cosa è indubbia: la carbonara è uno dei capisaldi della gastronomia della Capitale e uno dei piatti da ordinare assolutamente una volta seduti a tavola in una delle tipiche trattorie della città .
La pizza “scrocchiarella”: è così che viene chiamata a Roma. Una pasta sottile e croccante, con un bordo basso e friabile, che viene condita in modi diversi, ma che è celebre soprattutto nella sua versione con mozzarella, acciughe, basilico, pecorino e pepe.
Se sia migliore la pizza romana o la pizza napoletana è solo questione di gusti, ma quel che è certo è che la “scrocchiarella” è perfetta per un pranzo al volo nella sua versione street – food.
Rimanendo in tema “cibo di strada”, cosa c’è di meglio di un bel panino farcito con la porchetta di Ariccia?
Ariccia è un comune in provincia di Roma che ha un legame millenario con questo delizioso prodotto. Pare che proprio qui ebbero origine i sacerdoti dediti al lavoro delle carni suine destinate a essere offerte in sacrificio al tempio di Giove del Monte Cavo. Sembra anche che le battute di caccia estive della nobiltà romana contribuirono in larga misura al perfezionamento delle tecniche degli artigiani che iniziarono a confezionare la porchetta. La celebrità di questo prodotto, però, iniziò davvero nel 1950 con l’inaugurazione della prima Sagra della Porchetta di Ariccia.
Queste deliziose polpettine di forma allungata preparate con riso, sugo di carne, uova e pecorino, sono farcite con una striscia di mozzarella, poi impanate nel pan grattato e infine fritte in olio bollente.
Il supplì si deve mangiare caldo per essere gustato “al telefono”: cioè, una volta addentata la polpettina, deve crearsi un filo di formaggio caldo da una parte all’altra del riso!
Dopo avervi consigliato 4 piatti tipici che, secondo noi, rappresentano al meglio la cucina romana, vogliamo suggerirvi ancora qualche altra prelibatezza da non perdere assolutamente.
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La pasta alla Gricia è probabilmente meno famosa della Carbonara, ma non per questo meno saporita. A volte viene chiamata anche “amatriciana bianca” ed è simile alla “cacio e pepe”, con l’aggiunta di guanciale.
Un piatto semplice ma goloso in cui la pasta viene condita con guanciale, pecorino romano e pepe. Provatela!
Non immaginatevi gli gnocchi di patate e farina a cui siamo tutti abituati: gli gnocchi alla romana sono dei dischetti di semolino cotto nel latte, impastato con le uova e poi fatti gratinare con burro e Parmigiano. Un piatto semplicissimo, ma davvero gustoso!
Questo è uno dei piatti più interessanti e golosi della cucina romana.
Il carciofo alla giudìa è, come dice il nome, una preparazione della tradizione giudaico – romanesca che nasce, molto probabilmente, nel ghetto ebraico della Capitale.
Il carciofo è necessariamente della varietà “romanesca”. Dopo essere stato pulito e le sue foglie allargate per bene, il carciofo viene immerso totalmente nell’olio bollente. Il carciofo fritto risulta, così, croccante e saporito.
La coda alla vaccinara è uno dei piatti più poveri della cucina romana. Il nome del piatto deriva dai “vaccinari”, coloro che macellavano gli animali. La coda era ciò che rimaneva dopo la vendita delle carni agli acquirenti benestanti.
La cottura di questo piatto è lunga e accurata: solo in questo modo si può raggiungere la consistenza morbida caratteristica della coda alla vaccinara e non rovinare il piatto che altrimenti risulterebbe stopposo.
L’abbacchio alla scottadito si prepara con l’agnello da latte. Le costolette vengono unte di strutto e poi cotte alla brace. Il piatto viene generalmente accompagnato da patate tagliate a tocchetti.
Infine, un altro dei piatti tipici della cucina della Capitale che dovete assolutamente assaggiare è la trippa alla romana. Come la coda alla vaccinara, anche questa è una pietanza dalle origini molto povere, ma non per questo semplici da cucinare.
La preparazione, infatti, è lunga e complessa e prevede l’utilizzo di molteplici ingredienti. Nelle ricette più diffuse si utilizzano la trippa, il pecorino romano, il guanciale, il sedano, le carote, le cipolle, il vino bianco, la polpa di pomodoro, la menta, il pepe nero e l’aglio.
Allora, vi abbiamo fatto venir fame? Se state progettando un viaggio a Roma e avete intenzione di scoprire l’ottima cucina romana, vi consigliamo di partecipare a un tour enogastronomico nella Capitale: le guide locali di Do Eat Better Experience vi accompagneranno a scoprire alcuni degli angoli più caratteristici della città e tra le bellezze della Città Eterna potrete assaggiare le migliori golosità di Roma! Andate a dare un’occhiata alle esperienze proposte: dallo street – food romano a una passeggiata tra i migliori locali di Trastevere, ce n’è davvero per tutti i gusti!
Laureata in Lettere e in Comunicazione e Culture dei Media, ama scrivere e raccontare. Il primo viaggio l'ha fatto che aveva solo due mesi e mezzo e da allora non si è più fermata. Ogni suo viaggio è accompagnato, ovviamente, da più assaggi della cucina locale! Oggi racconta questo e altro sul suo blog "Viaggi che Mangi" e nel frattempo scrive per altri portali.
Abbiamo creato dei tour gastronomici e delle esperienze culinarie incredibili che vi mostreranno come e cosa piace mangiare alla gente del posto. Piatti tipici, serviti in diversi ristoranti, vi presenteranno la cultura gastronomica locale.
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